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Pelle atopica e alimentazione

Pelle atopica e alimentazione

L’alimentazione svolge un ruolo molto importante per la nostra salute e può avere delle conseguenze positive o negative per il nostro corpo. Per questo è fondamentale mantenere uno stile di vita sano, avere un’alimentazione equilibrata e praticare attività fisica quotidianamente.

Qual è il collegamento tra pelle atopica e alimentazione?

La dermatite atopica non è causata da un tipo di alimento in particolare, ma ci sono alcuni di questi che possono far peggiorare la condizione della pelle, soprattutto quelli con un’azione pro-infiammatoria e quelli che possono provocare acidità. Per questo motivo è necessario mantenere uno stile di vita sano e fare delle scelte bilanciate in tema di alimentazione quotidiana.


Qui di seguito vi diamo alcuni consigli per limitare l’infiammazione:

• Ridurre il consumo di zucchero: limitare quindi dolci, torte, bevande zuccherate ecc. e preferire alimenti con un basso indice glicemico come verdure, frutta, legumi, prodotti caseari freschi. Molto utile è favorire il consumo di alimenti integrali e semi-integrali, ricchi di carboidrati complessi che forniscono fibre, vitamine e magnesio, come pasta e riso integrale, pane integrale, quinoa o grano saraceno.
Anche il glutine può rappresentare un fattore scatenante per l’infiammazione, per questo è molto importante osservare la reazione del proprio corpo dopo aver consumato prodotti contenenti glutine e adattare le quantità a seconda delle esigenze. È consigliato consumare carboidrati ad ogni pasto. Nel caso di snack durante il giorno consigliamo di includere noci, frutta secca e semi, tutti alimenti ricchi di ingredienti anti-infiammatori.

• Consumare grassi buoni: i grassi non sono proibiti, al contrario sono molto importanti per un’alimentazione equilibrata ma è importante limitarne le quantità e favorire il consumo di grassi buoni. È raccomandata l’assunzione di grassi di origine vegetale, specialmente quelli ricchi di omega 3 (come semi di colza, di lino, di girasole) che sono essenziali visto che il nostro corpo non è in grado di produrre queste sostanze.
Questi grassi buoni contribuiscono alla riduzione dell’infiammazione e aiutano a ridurre il colesterolo. È consigliato consumare oli pressati a freddo in quanto offrono un migliore apporto nutrizionale ed è utile anche consumare pesce come sardine, sgombro e salmone anch’essi ricchi di omega 3.

Dobbiamo prestare poi particolare attenzione ai grassi saturi, anche conosciuti come “grassi cattivi” che sono principalmente di origine animale (carne, burro, margarina, prodotti caseari, formaggi, affettati). Consigliamo di non superare i 500 gr di carne rossa e i 150 gr di affettati a settimana. È altrettanto importante limitare gli acidi grassi presenti nelle carni processate.
Esistono anche grassi saturi di origine vegetale come l’olio di palma e l’olio di cocco. Questi grassi tendono ad avere un’azione pro-infiammatoria e a rendere acido il Ph del corpo quando sono consumati in eccesso. È preferibile consumare latticini freschi, sostituire la carne con legumi e cereali o in alternativa anche con il tofu (ma attenzione: i prodotti a base di soia sono spesso molto processati). Per controllare l’assunzione giornaliera di questi ingredienti è utile preferire piatti cucinati a casa e freschi piuttosto che prodotti processati o industriali.

• Attenzione ai latticini: il consumo di latticini può essere ridotto nei casi in cui il corpo faccia fatica a tollerarne l’assunzione. Infatti, i prodotti di latte vaccino possono causare delle reazioni allergiche soprattutto nelle persone che soffrono di atopia in quanto spesso il lattosio e le proteine contenute nel latte sono difficilmente tollerati dall’organismo e sono spesso il fattore scatenante di allergie e intolleranze. È importante prestare attenzione alla reazione del corpo dopo l’assunzione di particolari tipologie di cibo e ridurne le quantità in caso di reazioni allergiche o disturbi particolari.

• Limitare l’acidità nel corpo: è importante in quanto il sudore acido può aggravare i sintomi della dermatite atopica. E’ quindi consigliata una dieta alcalina che consiste nel consumo di alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, legumi, cereali integrali) e limitare i prodotti di origine animale e i cibi processati. Gli alimenti di origine vegetale sono infatti spesso una fonte di anti-ossidanti e aiutano a contrastare l’infiammazione, quindi non esitate a colorare il vostro piatto con verdure di stagione.
Molti alimenti naturali esistono per bilanciare i livelli del Ph acido, tra questi troviamo piante che possono essere consumate come foglie in infusione ad esempio lampone, prezzemolo, ortica, fieno greco, spirulina o altre alghe in generale.

• Fare attività fisica ogni giorno: essere sovrappeso è uno dei fattori che favoriscono l’infiammazione. È raccomandato praticare attività fisica almeno 5 giorni a settimana, sono sufficienti 30 minuti di attività fisica moderata come camminata veloce o 20 minuti ad alta intensità come andare a correre 3 giorni a settimana.

• Infine è importante preservare il microbiota:  la salute della pelle è correlata alla salute del microbiota cutaneo e intestinale. Una disbiosi (ovvero uno squilibrio microbico) del microbiota ha un ruolo principale nell’alterazione della barriera cutanea e di conseguenza nel causare disordini e fastidi.
Per rinforzare il microbiota si possono assumere prebiotici ma anche probiotici molto utili per contrastare l’infiammazione che causa le crisi di eczema.
I prebiotici sono presenti principalmente in frutta e verdura, sia fresca che cotta o in alcuni cereali e legumi. Sono una fonte di energia e favoriscono la crescita dei probiotici.
I probiotici, conosciuti comunemente come “batteri buoni”, sono presso presenti in alimenti preparati attraverso fermentazione batterica (come yogurt, kefir, miso, sottaceti o alcuni tipi di formaggi). Esistono anche sotto forma di capsule che possono essere assunte come integratori.

• Non dimenticare di mantenere un adeguato livello di idratazione: bere acqua e mantenere un adeguato livello di idratazione durante il giorno è molto importante. Puoi consumare acqua anche sotto forma di infusi o the caldi, consumare frutta fresca e verdure ogni giorno dato che contengono circa l’80% di acqua.  Inoltre, la quantità e la frequenza del consumo di alcol dovrebbe essere limitata dato che è un fattore che può scatenare l’infiammazione e causare disidratazione. È consigliato di non superare i 10 bicchieri di alcol alla settimana e non più di 2 bicchieri al giorno. Alcuni giorni della settimana dovrebbero prevedere la totale assenza di consumo di bevande alcoliche.

• Favorire metodi di cottura semplici: sono da preferire cotture al vapore, al forno, in padella o a basse temperature, piuttosto che cotture complesse come grigliare o friggere gli alimenti. Non esitate a usare generosamente spezie ed erbe per ridurre il consumo di sale. Alcune spezie possono infatti aiutare a contrastare l’infiammazione e preservare l’equilibro dell’organismo. Si può optare per zenzero, curcuma, cannella, pepe, prezzemolo e molte altre.


Alcune raccomandazioni specifiche per i bambini
• Rivolgersi ad un medico per un test su allergie o intolleranze prima di eliminare una certa tipologia di alimento dalla dieta del bambino.
• Prestare particolare attenzione alla dieta quando in famiglia si conoscono casi di dermatite atopica in quanto l’atopia ha alla base un forte fattore di predisposizione genetica.
• In caso di allergia alle proteine del latte, favorire l’allattamento il più possibile o scegliere un latte con proteine del latte idrolizzate in cui la caseina non è più dannosa.
• L’introduzione di alimenti deve essere fatta gradualmente, un alimento alla volta, escludendo alimenti ad alto rischio di allergia come uova, pesce, frutta secca a meno che un medico dia indicazioni differenti.
Non dimenticare che l’introduzione di alimenti solidi deve rimanere un momento piacevole e di felicità per il bambino. Prendete il tempo necessario, variate alimenti e insegnate al bimbo come provare nuovi sapori. Il gusto è un senso che si sviluppa nel tempo, ed evolve, quindi può accadere anche che voi dobbiate proporre un determinato alimento più volte prima che venga completamente accettato e gradito dal bambino.


Leggere bene le etichette in caso di allergie. Gli allergeni che devono essere necessariamente indicati sull’etichetta sono:

  • Cereali contenenti glutine (i.e. grano, pasta, kamut, avena)
  • Crostacei e prodotti che possono contenere tracce di crostacei.
  • Uova e prodotti che contengono uovaPesce e prodotti che contengono pesce.
  • Frutta secca e prodotti che contengono frutta secca.
  • Soia e prodotti che contengono soia.
  • Latte e prodotti che contengono latte (incluso lattosio).
  • Sedano e prodotti che contengono sedano.
  • Senape e prodotti che contengono senape.
  • Semi di sesamo e prodotti che contengono semi di sesamo.
  • Diossido di zolfo e solfati con una concentrazione superiore ai  mg/kg or 10 mg/litro espressa come SO2.
  • Lupini e prodotti che contengono lupini.
  • Molluschi e prodotti che contengono molluschi.

Le allergie alimentari possono evolvere con la crescita del bambino. Le allergie alle uova o al latte vaccino scompaiono nel 60-80% dei casi intorno all’età di 1-3 anni. Non è il caso delle allergie alle arachidi, pesce e crostacei che scompaiono meno frequentemente.
Infine, queste raccomandazioni non sono lontane da quella che definiamo una dieta completa e bilanciata: favorire alimenti freschi, preparati a casa e stagionali rispetto ai prodotti industriali e processati non è difficile. Inoltre, la migliore “dieta” prevede di evitare eccessive restrizioni e limitazioni che possono privare il corpo dei nutrienti fondamentali. Invece, optare per una dieta varia che includa una vasta tipologia di alimenti con proprietà anti-infiammatorie sarà una abitudine molto importante da acquisire per il benessere del nostro corpo.